domenica 27 marzo 2011

L'onda.

Non importa quanto una cosa ci faccia male, quanto ci distrugga, quanto ci devasti, a volte, anzi, quasi sempre, rinunciare a quella cosa fa ancora più male, distrugge ancora di più, devasta ancora di più.
Ed è inutile che si dica: "ma non è vero, ti liberi dal parassita, dalla tua dipendenza e stai meglio!", "se non uccide, fortifica!" perchè non è così.
Mi libero del parassita, ma i segni dei suoi morsi rimangono.
Mi disintossico dalla dipendenza, ma ogni qualvolta mi capita di sentirla, ci ricasco.
Mi uccide, ma non mi fortifica.
Perchè i muri costruiti su un terreno prima rigoglioso e poi reso sterile, inospitale, arido, non reggono a lungo.
Può sembrare di stare meglio, di riuscire ad isolare il cuore, di essere distaccati e freddi, e probabilmente all'inizio è anche così..
ma in realtà è una bugia.
una bugia bella e buona creata dagli uomini e dalle donne feriti e ferite che, per dare un senso logico e provvidenziale a questo mondo, alla loro vita, al loro dolore, hanno preferito, e continuano a preferire, mentire a se stessi.
Quelli si sgretoleranno.
Diventeranno sempre più sottili perchè il tempo almeno le cose materiali le logora.
Cominceranno a crearsi delle crepe, delle fratture in quelle mura che si credevano così solide..
Il dolore comincerà a riuscire fuori goccia dopo goccia, lacrima dopo lacrima,
e sembrerà di scoppiare, di non avere più il controllo del nostro corpo, della nostra vita, di soffocare perchè non si è più abituati ai morsi.
...


Troppe energie per riprendere in mano i mattoni e ricominciare.
Tanto l'onda arriva e basta, non serve perderci la testa.

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